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Quella che sembra la trama di un film, con tanto di colpi di scena e minacce, è una vicenda reale accaduta a Biella nel gennaio del 2021. Una donna di 59 anni è finita sotto processo dopo essere stata sorpresa a manipolare la cassetta delle lettere di un vicino, un episodio che ha scatenato una serie di reazioni violente e l’intervento della Polizia.
Il "furto" della posta e la scoperta del vicino
Secondo quanto emerso in tribunale, la donna sarebbe stata colta in flagrante mentre, armata di cacciavite, tentava di "mettere mano" a una cassetta delle lettere altrui. A scoprirla è stato un condomino che, insospettito dalla scomparsa di alcune corrispondenze, si era appostato sul pianerottolo.
Minacce, schiaffi e resistenza a pubblico ufficiale
La situazione è presto degenerata. La donna avrebbe iniziato a urlare e minacciare, gridando frasi come «Ti faccio sparare da mio marito che è un pregiudicato», e brandendo un vaso di plastica. Un secondo vicino, intervenuto per calmare gli animi, ha ricevuto uno schiaffo.
All’arrivo della Polizia, la scena è diventata ancora più movimentata: dopo un tentativo di fingersi svenuta, la donna si è rialzata e ha sferrato calci agli agenti, continuando a dimenarsi anche nell’auto di servizio, con urla e danni all’arredamento. Una successiva perquisizione domiciliare ha permesso di ritrovare alcune lettere indirizzate a terzi. Tuttavia, poiché nessuno dei destinatari ha sporto querela, l’episodio di furto non è stato oggetto della condanna.
La condanna
La donna è stata infine condannata a quattro mesi e venti giorni di reclusione, con pena sospesa, esclusivamente per le accuse di minacce nei confronti del vicino di casa e di resistenza a pubblico ufficiale.