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È stato presentato nella mattinata di venerdì 4 luglio, presso la Casa Circondariale di Biella, il primo intervento operativo nell’ambito del Protocollo d’intesa nazionale tra il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (DAP), il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale (GNPL) e l’Istituto Nazionale per la Promozione della Salute delle Popolazioni Migranti (INMP).

L’iniziativa segna l’avvio di un nuovo modello di sanità penitenziaria, con l’obiettivo di rafforzare l’accesso alle cure per le persone detenute, a partire dai bisogni più urgenti. Biella è il primo istituto penitenziario a implementare questo approccio, cui seguirà il carcere di Ancona a partire dal prossimo ottobre.

Grazie alla collaborazione tra INMP e ASL BI, sono stati potenziati i servizi di odontoiatria e oculistica all’interno della struttura, con un rafforzamento del personale sanitario, la modernizzazione delle attrezzature — tra cui l’installazione di un nuovo riunito odontoiatrico — e la fornitura di protesi dentarie e lenti correttive per i detenuti in condizioni di indigenza.

Il Sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro ha dichiarato: “Con questo progetto miglioriamo la qualità della vita dei detenuti fragili senza gravare sulle liste d’attesa del SSN. Biella rappresenta un modello virtuoso che può essere esteso su scala nazionale.”

Anche il Vice Capo del DAP, Massimo Parisi, ha evidenziato l’importanza sociale dell’iniziativa, che si inserisce nella strategia nazionale di prevenzione dei suicidi e di supporto al personale di Polizia Penitenziaria: “È un intervento che costruisce inclusione e restituisce dignità.”

La componente GNPL Irma Conti ha sottolineato come il progetto vada a colmare una delle storiche criticità del sistema penitenziario italiano: “La medicina penitenziaria è uno dei pilastri della nostra azione, e oggi vediamo i primi risultati concreti.”

Soddisfazione è stata espressa dalla direttrice dell’Istituto di Biella, Anna Maria Dello Preite, che ha ribadito l’importanza della tutela del diritto alla salute anche in regime di restrizione della libertà personale. Sulla stessa linea il Direttore Generale dell’ASL BI, Mario Sanò, che ha definito il progetto “un’innovazione strategica in un contesto sanitario complesso.”

Il Direttore Generale dell’INMP, Cristiano Camponi, ha infine rimarcato il ruolo dell’ente nel promuovere soluzioni concrete a tutela dei soggetti più vulnerabili: “Biella oggi dimostra che un approccio integrato tra istituzioni è possibile e necessario.”

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