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Nei giorni scorsi, la provincia di Biella è stata teatro di due tentativi di truffa, entrambi conclusi con un insuccesso per i malintenzionati grazie alla prontezza dei cittadini e all’intervento delle forze dell’ordine.

La truffa del finto Carabiniere
Il 17 luglio, diverse chiamate al numero unico di emergenza 112 hanno segnalato tentativi di truffa con la consolidata tecnica del "finto maresciallo dei Carabinieri". I truffatori richiedevano 12.800 euro in contanti e monili d’oro per evitare l’arresto di un parente, asserendo che quest’ultimo avesse causato un grave incidente stradale con il coinvolgimento di una madre e un bambino.

A seguito delle segnalazioni, un servizio di pattugliamento della Polizia ha portato all’identificazione e al fermo di due uomini, non residenti nel Biellese e con precedenti specifici per truffa. I due avevano contattato un anziano residente in provincia, il quale, insospettito, aveva chiamato il 112. L’unico risultato per i truffatori è stato una denuncia per tentata truffa e un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel comune, emesso dal Questore di Biella.

Il falso installatore di rilevatori gas
Un epilogo ancora peggiore ha avuto un altro truffatore nel pomeriggio di ieri. La Squadra Volante ha arrestato un 50enne residente a Milano che, fingendosi un installatore di rilevatori di gas e apparecchi antincendio, si era introdotto nell’abitazione di un anziano approfittando di un suo grave deficit cognitivo.

L’anziano, durante una telefonata con la figlia che si stava recando a fargli visita, le ha raccontato di essere in compagnia di uno sconosciuto. Allarmata, e consapevole delle condizioni del padre, la donna ha intuito che potesse essere in atto una truffa e ha chiamato la Polizia.

Giunti sul posto, gli agenti della Volante e la figlia della vittima hanno trovato l’uomo che si qualificava come installatore, presentando un presunto contratto che richiedeva il pagamento di 219 euro per la prestazione. Durante una perquisizione personale, i poliziotti hanno scoperto che l’uomo era in possesso di un dispositivo POS/bancomat, ma non ha saputo fornire alcuna documentazione che attestasse un rapporto di lavoro con la ditta che diceva di rappresentare.

Accertamenti successivi hanno rivelato che l’uomo aveva una precedente segnalazione per truffa con dinamiche analoghe e che il POS era collegato a un’edicola di Milano di cui si dichiarava titolare. L’uomo è stato arrestato e messo a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

In entrambi i casi, la collaborazione dei cittadini che hanno contattato il numero unico di emergenza 112 è stata fondamentale, dimostrando come una tempestiva segnalazione possa evitare che le truffe vadano a buon fine, fenomeno purtroppo diffuso in tutta Italia.

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