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Nel Biellese si aggrava l’emergenza legata alla carenza di medici di medicina generale. A partire da settembre, altri tre medici di base attivi nella zona di Gaglianico andranno in pensione, lasciando senza assistenza oltre 4.000 cittadini. È quanto emerso nel corso del primo incontro pubblico organizzato dalla Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), svoltosi proprio a Gaglianico.

L’iniziativa, definita “sperimentale”, ha avuto l’obiettivo di sensibilizzare la cittadinanza sulla gravità della situazione e di illustrare possibili soluzioni. Il dottor Claudio Bramini ha delineato il quadro provinciale, soffermandosi sulle cause strutturali della carenza, mentre il dottor Sergio Di Bella – rappresentante FIMMG e medico di base – ha evidenziato l’importanza del dialogo diretto con la popolazione.

Una delle risposte possibili individuate è la costituzione delle Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT), già previste a livello regionale. In provincia di Biella ne sarebbero previste nove, distribuite strategicamente. I medici continueranno a operare nei propri ambulatori, ma all’interno di una rete integrata che consente la condivisione delle cartelle cliniche, una maggiore continuità assistenziale e un supporto reciproco tra colleghi.

«Spiegare le dinamiche e ascoltare i cittadini è fondamentale
– ha dichiarato Di Bella –. Paghiamo oggi le conseguenze di una programmazione carente. Ma con l’abolizione del numero chiuso per Medicina, fra dieci anni potremmo trovarci in una situazione opposta. Intanto, dobbiamo agire con le risorse che abbiamo, cercando di costruire soluzioni sostenibili e condivise».

Visto l’interesse e la partecipazione registrati, la FIMMG sta valutando l’organizzazione di nuovi incontri informativi sul territorio.

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